Tab Article
Il libro offre lo spaccato di una riflessione condotta dall'A. in quasi quarant'anni di studio e di ascolto di Israele. La prospettiva dell'A. è da sempre quella di un ascolto di Israele prioritario rispetto alla sua interpretazione. Egli ascolta nella testimonianza di un Israele oggi vivo più che mai la voce stessa del Sinai. Il titolo del libro è perciò significativo: l'A. lo deve a un amico talmudista che chiedeva di essere ascoltato e accettato per quello che è, vale a dire a prescindere da una qualunque teologia, ben sapendo che i cristiani ne hanno sempre una a portata di mano; e dunque, di essere accettato "come un fatto senza commento". Forte del suo ascolto, l'A. ha intrapreso la sua démarche in ambiti distinti. Nella prima parte del libro, l'A. entra nello spazio delle relazioni tra ebrei e cristiani, per posizionarsi rispetto ai cristiani, non potendo così evitare neppure il sofferto confronto con figure a lui particolarmente care, maestri e colleghi gerosolimitani. Nella seconda parte del libro, l'A. entra nello spazio delle relazioni tra ebrei e non ebrei, per posizionarsi rispetto allo stesso Israele. Prefazione di Gadi Luzzatto Voghera.